Camminare, una rivoluzione"Avviso ai lettori. Lasciate stare. Se cercate insegnamenti sul camminare all'ultima moda, con tanto di lezioni, corsi universitari e relativi professori, oppure sul camminare come cura di sé, o infine pagine e pagine di resoconti di camminate che si perdono invariabilmente tra il noioso, l'elegiaco o il paranoico, ripeto a scanso di equivoci: lasciate stare. Questo libro non fa per voi." Inizia così l'itinerario che Adriano Labbucci suggerisce al lettore e che del camminare si serve come di una bussola per percorrere un paesaggio insieme geografico e mentale, alla ricerca di punti di riferimento, alla scoperta di un modo diverso per impostare il nostro rapporto con gli altri e con il mondo che ci circonda. Al punto che camminare non solo è un'attività ormai poco praticata, ma spesso è anche guardata con sospetto e fastidio; un atteggiamento che può sfociare in frasi paradossali come questa: "Il pedone rimane il più grande ostacolo al libero fluire del traffico". Potrebbe sembrare una battuta di Woody Alien, ma in realtà è stata pronunciata da un gruppo di urbanisti consulenti del sindaco di Los Angeles: si tratta, scrive l'autore, dell'"espressione tragica e surreale di quel mondo capovolto che è il nostro." |
Contents
Premessa Esistere è resistere | 3 |
gesto più umano | 7 |
Ora sai cosa sono le Itache | 17 |
Festina lente | 27 |
Imparare a lasciar andare | 39 |
Camminare ci rende liberi | 57 |
Chatwin e lalternativa nomade | 65 |
Benjamin e il flâneur | 77 |
Tristi epiloghi | 87 |
Siamo liberi di camminare? | 97 |
Una crosta di asfalto e cemento | 113 |
Camminatori di tutto il mondo uniamoci | 133 |
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Common terms and phrases
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