Gabriele Rossetti; a Versified AutobiographyE. P. Dutton, 1902 - 199 pages |
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50 CHARLOTTE STREET admired afterwards Austrian Beatrice Bourbon brother Carbonari Charles Charles Lyell Christian Christina CHRISTINA ROSSETTI climate of London copy Curci Dante Gabriel Rossetti Dante's dear Frances DEAR SIGNOR ROSSETTI DEAREST FRANCES despotism England English exile eyes fame fate father Ferdinand Gaetano Polidori Gallo gave GIUSEPPE Mazzini give Guglielmo Pepe heard heart heaven Holmer Green honour Hookham Frere hope husband improvise Italian Italy Janer Joachim John Hookham Frere King Kingdom Kingdom of Naples letter liberty London Lusciano Malta Maria matter mind Miss Festing Naples nation Neapolitan never o'er patriotic Pistrucci Platonic Love poem poet Polidori political printed prose Psaltery published rage remain Rome Sangiovanni Sebezia sect sect-language seems Sir Leonard Lyell soul speak thee thou thought throne Twas Tyrtæus Vardarelli Vasto Veggente in Solitudine verse versified Autobiography volume wife words writing written wrote
Popular passages
Page 169 - Che un monarca t' innalza l' altar ! Tu sul Tebro fumante di sangue Passeggiavi qual nembo fremente, Ma serena qual alba ridente Sul Sebeto t' assidi a regnar. Una larva col santo tuo nome Qui sen venne con alta promessa : Noi, credendo che fossi tu stessa, Adorammo la larva di te : Ma, nel mentre fra gl' inni usurpati Sfavillava di luce fallace, Ella sparve qual sogno fugace, Le catene lasciandoci al piè.
Page 167 - P ombra de, lauri mietuti : Ma coi pugni sui brandi temuti Stiamo in guardia del patrio terren. Nella pace prepara la guerra Chi da saggio previene lo stolto : Ci sorrida la pace sul volto, Ma ci frema la guerra nel sen. Che guardate, gelosi stranieri ? Non uscite dai vostri burroni, Che la stirpe dei prischi leoni Più nel sonno languente non è ! Adorate le vostre catene (Chi v...
Page 166 - Ei ch'ad ambo cotanto somiglia, Oggi estese la propria famiglia, E non servi ma figli bramò. Volontario distese la mano Sul volume de' patti segnati ; E il volume de' patti giurati Della patria sull
Page 166 - Dalla reggia passando al tugurio non più finta la gioia festeggia ; dal tugurio tornando alla reggia quella gioia si rende maggior. Genitrici de' forti campioni convocati dal sacro stendardo, che cercate col pavido sguardo ? Non temete ; chè tutti son qui.
Page 134 - The number of walls is six, for the chapel has been divided in two — (magazines of wine, oil, bread, etc., for the prisoners). The precise date of the painting is not known. The poet looks about 28 — very handsome — un Apollo colle fattezze di Dante. The expression and character are worthy of the subject, and much beyond what I expected from Giotto. Raphael might own it with honour. Add to which it is not the mask of a corpse of 56 — a ruin — but a fine, noble image of the Hero of Campaldino,...
Page 166 - Chi s' avanza fra cento coorti ? Ecco il forte che riede tra i forti, che la patria congiunse col Re ! Oh qual pompa ! Le armate falangi sembran fiumi che inondin le strade : ma su tante migliaia di spade una macchia di sangue non v
Page 169 - E restaron co' brandi ne' pugni Sopra mucchi di corpi svenati, E que' pugni, quantunque gelati, Rassembravan disposti a ferir. Quello sdegno passava nel figlio Cui fu culla lo scudo del padre. Ed al figlio diceva la madre : ' Quest
Page 167 - Il segreto dell' alma pudica Le si affaccia sul volto rosato, Ed il premio finora negato La bellezza prepara al valor. Cittadini, posiamo sicuri Sotto l' ombra de' lauri mietuti : Ma coi pugni sui brandi temuti Stiamo in guardia del patrio terren. Nella pace prepara la guerra Chi da saggio previene lo stolto : Ci sorrida la pace sul volto, Ma ci frema la guerra nel sen.
Page 173 - Surse qui la face aurata sull'Europa ottenebrata, e l'Europa a quel fulgor si scotea dal suo torpor. Cento doti, Italia bella, lieta stella - a te largì ; ahi, t'invola - quella sola che ti fea regina un dì!
Page 172 - Ah crudel, se a questa terra far volevi eterna guerra, perché darle poi, crudel, questo suolo e questo ciel? Qui le vergini di Giove tutte e nove - aprirò il voi, qui sfavilla - la scintilla che Prometeo tolse al sol.