I Campi Flegrei, Issue 52

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Istituto italiano d'arti grafiche, 1909 - Art - 156 pages
 

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Popular passages

Page 69 - Così, dell'uomo ignara e dell'etadi Ch'ei chiama antiche, e del seguir che fanno Dopo gli avi i nepoti, Sta natura ognor verde, anzi procede Per sì lungo cammino, Che sembra star. Caggiono i regni intanto, Passan genti e linguaggi: ella noi vede: E l'uom d'eternità s'arroga il vanto.
Page 71 - Tu ne quaesieris, scire nefas, quern mihi, quem tibi Finem di dederint, Leuconoe, nee Babylonios Tentaris numeros. Ut melius quidquid erit pati, Seu plures hiemes seu tribuit Juppiter ultimam, Quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare Tyrrhenum. Sapias, vina liques, et spatio brevi Spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida Aetas. Carpe diem, quam minimum credula postero.
Page 71 - Tu ne quaesieris (scire nefas) quem mihi, quem tibi finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios temptaris numeros. Ut melius quicquid erit pati! Seu pluris hiemes seu tribuit luppiter ultimam, quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare Tyrrhenum, sapias, vina liques et spatio brevi spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.
Page 155 - Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non vai cosa nessuna I moti tuoi, né di sospiri è degna La terra.
Page 104 - Litus beatae Veneris aureum Baias, Baias superbae blanda dona Naturae, ut mille laudem, Flacce, versibus Baias, laudabo digne non satis tamen Baias.
Page 100 - Caesar Tiberius quum petens Neapolim In Misenensem villam venisset suam Quae monte summo imposita Luculli manu Prospectat Siculum et prospicit Tuscum mare.
Page 31 - ... cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Page 132 - La qual fu donna de' mortali un tempo, E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto Faccian fede e ricordo al passeggero. Or ti riveggo in questo suoi, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante, E d'afflitte fortune ognor compagna.
Page 52 - OS o _ o. s fuoco, che ribolle a poca profondità sotto i suoi piedi e che spesso erompe all'esterno, uccidendo e devastando nel primo momento, ma portando anche nuovi materiali per lo sviluppo della vita futura. Della potenza del fuoco...
Page 44 - ... già raffreddata alla superficie e resa capace di vita. Qua e là infatti dai crepacci dei tufi e delle lave esalano caldi vapori e sgorgano acque calde. La costa settentrionale, occidentale e meridionale di Ischia è celebre per le sue fumarole e le sue acque termali, che da 30 centigradi arrivano fino a 97. La sabbia della spiaggia di o o as O e.

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