Propugnatore: studii filologici, storici e bibliografici di varii soci della Commissione pe'testi di lingua, Volume 7G. Romagnoli, 1874 - Italian literature |
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acsè adunque alcuno Aldobrando Amico amore anca andò antichi Anzlein assai ater Bagnacavallo bèin bèl bella Boccaccio Bologna bona Bono Giamboni Brunetto buon canto canzone capitolo ch'ai ch'al chè ciamò cminzò codice colla core cussa daga Decamerone dèinter dice dmandò Dott ello fare fiol fonn Francesco Francesco Petrarca g'nar Gherardo giand gran greco Imola Italia italiana l'ai latino letterario latino volgare legge lèt lettera lettere libro lingua lingua italiana lingue romanze luogo medesimo Melchisedech mente mmio nome novella nuova opera overo parla parole Petrarca PIETRO TACCA PIETRO TENERANI piò poesia poeta Pomigliano d'Arco popolo prèinzip Prof pubblica Quanno quèl ragione rigeina Saladino savi scritto secolo Signore sobit sonetto stampa studio testo Toscana trova V. S. Ill.ma vècia vèder Vedi veins Venetiis versi versione vocaboli volgare Volgarizzamento
Popular passages
Page 283 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Page 310 - E così vi dico, signor mio, delle tre Leggi alii tre popoli date da Dio Padre, delle quali la quistion proponeste...
Page 309 - ... prestamente, come gli bisognavano, aver gli potesse, gli venne a memoria un ricco Giudeo, il cui nome era Melchisedech, il quale prestava ad usura in Alessandria, e pensossi costui avere da poterlo servire, quando volesse; ma sì era avaro che di sua volontà non l'avrebbe mai fatto, e forza non gli voleva fare: per che, strignendolo il bisogno, rivoltosi tutto a dover trovar modo come il Giudeo il servisse s'avvisò di fargli una forza da alcuna ragion colorata.
Page 329 - E me che i tempi ed il desio d'onore fan per diversa gente ir fuggitivo, me ad evocar gli eroi chiamin le Muse del mortale pensiero animatrici. Siedon custodi de...
Page 284 - Quivi sto io con quei che le tre sante Virtù non si vestirò, e senza vizio Conobber l'altre, e seguir tutte quante.
Page 284 - Luogo è laggiù non tristo da martiri, Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri. Quivi sto io co...
Page 163 - ... al corso naturale; e credendo poter da la suprema parte del monte giungervi, e vederla come si accresca e come in sé si prema; chi con canestro e chi con sacco per la 220 montagna cominciar correr in su, ingordi tutti a gara di volerla.
Page 307 - Messere, elli fu un padre ch'avea tre figliuoli, e avea un suo anello con una pietra preziosa la migliore del mondo. Ciascuno di costoro pregava il padre ch'alia sua fine li lasciasse questo anello.
Page 145 - Fiorentini. Ma niuno può mai, per lungo studio ch'ei faccia, divezzarsi affatto dal suo dialetto materno; e comeché molti il contrastino, non però è meno vero che i dialetti diversi hanno perpetuamente cospirato a comporre una lingua letteraria e nazionale in Italia, non mai parlata da veruno, intesa .sempre da tutti, e scritta più o meno bene secondo l'ingegno, e l'arte, e il cuore più ch'altro, degli scrittori.
Page 163 - Quei ch'alti li vedean dai poggi bassi, credendo che toccassero la luna, dietro venian con frettolosi passi. Questo monte è la ruota di Fortuna, ne la cui cima il volgo ignaro pensa ch'ogni quiete sia, né ve n'è alcuna...