Manfredo Palavicino: o I francesi e gli Sforzeschi; storia italiana, Volume 2Borroni e Scotti, 1845 - Lombardy |
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allora assai avea avesse avete avevan avrebbe Baglione barone battaglia di Marignano Bembo Bentivoglio Castel Gandolfo cavalli certo ch'ella chè chessa Chigi città codesta colla colpa colui conte Galeazzo continuo credo De-Forses desiderio domandò donna duchessa Elena erano fanciulla fante fece folla Francesco Sforza Francesi gendarme gentiluomini gettò Ginevra giorno giovane governatore gran grido guardò innanzi intanto l'Elia Corvino lagrime lasciò Lautrec lettiga Lombardia lungo madre Mandello Manfredo maraviglia marchese medesimo mezzo Milanesi Milano momento Morone naria noja notte padre Palavicino palazzo pare parlare parole parve passi patrizj pensare pensiero Perugia Piazza Farnese poco potuto punti della sala punto pure recarsi rispose ROVANI rumore s'era sala sapere sarà sarebbe sentì servo signora di Rimini silenzio speranze sposa stava stette stra sventura teva tornò tosto trec troppo trovò uomo uscì veduto venne venuto vide volse volto voluto zione
Popular passages
Page 157 - O giovinette che, atterrite, chiudete le sconfortanti pagine, e sostando a considerare il pieno tramonto del primo affetto di Manfredo, che a voi fu esibito quasi vaso di elezione, vi assale il dubbio non sieno per rompersi così le promesse di amore eterno che, ai dì tepenti, in sull'ora dei leni crepuscoli, negli opachi recessi degli orti casalinghi, vi ha fatto il tenero giovinetto, prima, unica, segreta gioia della vergine anima vostra, e vi rivolgete a me adirate, imprecanti, perché, improvvido,...
Page 158 - ... dubbio non sieno per rompersi così le promesse di amore eterno che, ai dì tepenti, in sull'ora dei leni crepuscoli, negli opachi recessi degli orti casalinghi, vi ha fatto il tenero giovinetto, prima, unica, segreta gioia della vergine anima vostra, e vi rivolgete a me adirate, imprecanti, perché, improvvido, vi abbia dischiuso gli sconsolanti segreti; per carità tornate a spianare le linee gentili della rosata faccia... sospendete i timori... sospendete le ire... tempo verrà... Pure è...
Page 80 - ... gonfiar grado grado, sinchè la cute, tesa, assottigliata, screpolata, sanguigna, stirandosi e stirandosi finiva a fendersi in due, in più parti, dando quei violentissimi e rumorosi crepiti, che ogni tanto si facevano udire...
Page 150 - Del resto, quantunque noi mettiamo a nudo il Palavicino in un giorno in cui si degnò discendere al livello di tutti gli altri uomini, noi siamo convinti, che il lettore non vorrà menomamente rifiutargli quella stima che già gli ha concessa...
Page 154 - ... di colpo non sa valutare i mille prestigi che della donna pervenuta a veggente dei trenta , fanno la più ghiotta vivanda che mai sia stata imbandita sul lussurioso banchetto della vita , non dee neppure intertenersi di tali cose.
Page 150 - ... in modo, che di loro non si sarebbe mai fatta la netta secrezione , se a' romanzieri non fosser stati concessi de' reagenti più efficaci assai di quei che la chimica possiede.
Page 149 - Son queste le crisi perigliose della gioventù, onde io credo debito mio avvisarne i miei coetanei , e ricordar loro , per tutto quello che potrebbe mai succedere , i controstimoli di S. Francesco.... E a questo punto sarebbe ottima cosa il saltare a piè pari codesto capitolo, nel quale il protagonista è costretto a presentare , al cospetto del pubblico, l...
Page 301 - SÌ fermarono cosi ambitlne nel mezzo del cortile .... il lampione , per la nebbia , formava come una grande e rossa aureola intorno ad essi , la quale riusciva a rischiarar qualche poco gli atrj, lo scalone e le finestre del palazzo ; il Palavicino vi gettò un' occhiata } questa bastò perchè la sua faccia, in un subito , tutta quanta si bagnasse di lagrime.
Page 106 - Ora è molto probabile che anche il lettore , attraversata velocemente con noi la curva di questi due anni, desideri sapere quel che sia avvenuto in codesto tempo , e da quali cagioni sieno scaturiti gli effetti di cui ha già intraveduto qualche cosa in barlume.
Page 146 - ... una solenne ammirazione, gli parve cosa men che ragionevole in quel momento. Dipendeva forse da ciò, che il Palavicino in quel mattino era più sensuale del solito. Era un giorno di giugno, era il giugno di Roma e dalla non lontana Ostia spirava lo scirocco. Il più degli amici di chi scrive v'han d...