Novelle: parte prima [-quarta], Volume 2

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per G. Silvestri, 1813
 

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Page 56 - ... nel quale veggio alcuni in questa nobile ed onorata compagnia , che vie meglio di me e con maggior soddisfazione di tutti , essendo in quello esercitati , si diporterebbero ; ed io più volentieri ad udirli me ne dimorerei , che esser io il dicitore. Ma perché voglio che sempre i vostri cortesi prieghi abbiano appo me luogo di comandamento , io alla meglio che saprò , dirò una Novella , la quale , non sono molti anni , il signor Niccolò di Corrcggio mio zio narrò , essendo dal regno d...
Page 144 - Timbreo era quello che fu or di modo gioiva , e quasi a se stesso non credeva esser là dove era, dubitando non s' insognare , o forse che questo non fosse qualche incantamento fatto per arte magica . Finito quel giorno , e venuto il di seguente, s'apparecchiarono per ritornarsene a Messina , e quivi far le nozze con quella solennità che al grado dei due signori apparteneva. Essi signori sposi prima per messi a posta avevano del successo loro avvisato un loro amico , molto del Re domestico , e a...
Page 343 - Minori ; il quale , quantunque fosse grossolano e sen^a lettere , nondimeno essendo audacissimo e sovra ogn' altro ambizioso , e meglio di ciascuno sapendo simulare, camminando col collo torto e portando la cappa sudicia e stracciata, s'acquistò tanto credito appo il popolo, che tutto il mondo dietro gli correva. Aveva egli benissimo apparata la lingua nostra, e in ogni luogo ove si trovava , ad ogn' ora col Crocifisso in mano faceva un sermone . Egli non si vergognò pubblicamente predicare , che...
Page 118 - Lionato; e tutte due insieme , non volendo altra persona seco , fatto porre dell' acqua al fuoco , in camera si chiusero ; e spogliata Fenicia , quella cominciarono con acqua calda lavare . Erano stati circa sette ore gli smarriti spiriti di Fenicia a spasso , quando , mentre erano le fredde membra lavate , ritornarono al lor ufficio ; e dando la fanciulla manifesti segni che era viva , cominciò alquanto aprir gli occhi. La madre e la cognata furono quasi per gridare ; tuttavia facendo buon animo...
Page 143 - Se poi vedevi quei due begli occhi, anzi due fulgentissime stelle, anzi pur due folgoranti soli, quando ella maestrevolmente quinci e quindi gli girava, tu potevi ben giurare che dentro a quei placidissimi lumi albergava amore, e che in quel chiarissimo splendore affinava i suoi pungenti strali : e quanto bene campeggiavano le chiome inanellate e sparte ! che sovra la pura e spaziosa fronte scherzanti, parevano proprio fila di terso e biondo oro, che al dolce soffiar d' una picciola aura lascivamente...
Page 101 - Messinese , con cui aveva molta familiarità , ea quello narrò l' animo suo , imponendogli quanto voleva che con messer Lionato facesse. Andò il Messinese, e il tutto eseguì secondo la commissione avuta dal cavaliere. Messer Lionato, udita cosi buona nuova, e sapendo di quanta autorità e valore il signor Timbreo era , senza altrimenti a parenti od amici chieder consiglio, dimostrò con gratissima risposta, quanto gli era caro che il cavalier degnasse seco imparentarsi; ed essendo a casa andato...
Page 100 - Il cavaliere ogni dì piìi s' accendeva, e quanto più spesso la mirava, tanto più sentiva la fiamma sua farsi maggiore ; ed essendo tanto nel suo cuore questo nuovo fuoco cresciuto, che tutto si sentiva per amor della bella fanciulla struggere, deliberò, per ogni via che possibil fosse, averla. Ma il tutto fu indarno, perciocché a quante lettere, messi ed ambasciate ch' egli le mandò, ella altro mai non rispose, se non che la sua virginità ella inviolata serbar intendeva a chi dato le fosse...
Page 111 - Lionato e alla donna vostra manda dicendo , che voi vi provediate d' un altro genero , imperocché egli non intende d'aver voi per suoceri ; non già per mancamento vostro , i quali egli crede e tiene esser leali e da bene , ma per aver veduto con gli occhi suoi cosa in Fenicia , che mai creduto non avrebbe ; e per questo a voi lascia il proveder ai, casi vostri . A te mo , Fenicia , dice egli che l' amore che a te portava, mai non doveva ricever il guiderdone che dato gli hai , e che d...
Page 124 - Timbreo parlò : magnanimo e gentil cavaliere, avendoti io, per mio giudicio, infinitamente offesso, non sono venuto qui per chiederti perdono, perciocché il mio fallo é tale che non merita perdono. Però se mai pensi far cosa degna del tuo valore, se credi operar cavalierescamente, se desideri far opera accetta a Dio e grata al mondo, metti quel ferro che in mano hai in questo scellerato e traditor petto ; e del mio vizioso ed abbominevol sangue fa convenevol sacrificio a queste santissime ossa...
Page 71 - Re preponderi ali' amor maritale , quanto che io so che della fede e co-stanza della mia donna posso viver sicuro , come di colei che oltra la beltà sua é saggia costumata ed onestissima, e me sovra ogni creata cosa tien caro ed ama a par degli occhi suoi . Cotesto é un -gran parlare , soggiunse il barone Onghero , che voi dite di esser sicuro della fede e pudicizia della moglie vostra ,delle quali ella istessa non potrebbe assicurarsi ; perciocché ora sarà la donna in uà proposito, e non si...

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