Ricordi di famiglia ... mechelozzi ... Tassoni [ed. by R. Cambiagi].

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Francesco Cambiagi
1854
 

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Page 156 - ... contrada, del medesimo bosco, della foresta medesima, si congiungono insieme per la difesa comune; e noi soli italiani, diversi da tutti gli altri uomini, da tutti gli altri animali, abbandoniamo il vicino, abbandoniamo l'amico, abbandoniamo la patria, per unirci con gli stranieri nemici nostri?
Page 175 - Da questo giardino del mondo, da questo porto delle delizie, partono quelle legioni di cavalieri erranti, che avvezzi a pascersi di pane cotto al sole, e di cipolle e radici, ea dormire al sereno, con le scarpe di corda e Ja montiera da pecoraio, vengono a fare il Duca nelle...
Page 155 - ... stimolo di valore e di onore, né solleva il pensiero più alto, che a pascersi giorno per giorno senza aver cura se mena la vita a stento, come gli animali senza ragione, nati per faticare. Ma negli animi nobili non credo che sieno ancora svaniti affatto quelli spiriti generosi, che già...
Page 159 - Non per certo: imperoché sappiamo sicuramente che in Fiandra, dove era la necessità, non si fece mai tanto, e che questo è stato l'ultimo sforzo della possanza sua, congiunto con l'aiuto della fortuna, che ha fatto capitare in questo tempo la flotta dell'Indie, i denari della quale, tolti agli interessati per forza, tutti sono stati impiegati quivi.
Page 185 - Sommo Pontefice, Repubblica di Venezia, Granduca di Toscana : ben sarete voi goffi, se avendo veduto il signor Duca di Savoia tenere il bacile alla barba di questo gran colosso di stoppa, non finirete voi di rintuzzargli l'orgoglio ; le vostre lentezze, le vostre freddezze, i vostri timori sono stati quelli che gli hanno dato baldanza. Multis rebus, non ex natura earum, sed ex natura humilitatis, magnitudo inest: disse già Seneca. Principi e Cavalieri Italiani, non mancate voi a voi stessi; ripigliate...
Page 167 - Né ci sgomenti il vedere questo prencipe abbandonato, e di forze inferiore, combattere in casa sua; che non sarà abbandonato, se non l'abbandoniamo noi; non sarà inferiore di forze, se accoppieremo l'armi nostre col suo valore; e dove ora fa la guerra defensiva per suo vantaggio, la cambierà in offensiva per nostra gloria. Ma che dico io di guerra? che non...
Page 167 - ... fatto più coraggioso dopo i travagli della sua gioventù, in che vogliamo più confidare? Lo Stato della Chiesa sbandato e senza armi, ha sopra il Regno di Napoli armato, che lo domina a cavaliere. La Toscana ha i ceppi di Portercole, Talamone, l'Elba, Piombino, Orbetello, e lo sprone della Sardegna per fianco.
Page 158 - SM; non troveremo soldato, né ufficiale, che non avanzi almeno cinquanta paghe; e se non vi sono danari per questi che vendono la vita a giornata, che guardano le piazze regie e che sono i suoi diletti; che vogliamo sperar noi altri, riserbati agli ultimi dispregi della più infima servitù?
Page 157 - Filippo secondo, nelle promesse veridico, pescava con l'amo invescato, ma non con l'amo vuoto. Dall'uno con vera gloria furono acquistati in guerra gli stati d'Italia; dall'altro col regalare ed onorare la nobiltà italiana, fumo stabiliti...
Page 175 - ... stilla d'acqua; bellissime terre di capanne e di grotte e di stalle per animali; bellissime città tutte fabbricate di legno e di terra bagnata. Da questo giardino del mondo, da questo porto delle delizie, partono quelle legioni di cavalieri erranti, che avvezzi a pascersi di pane cotto al sole, e di cipolle e radici, ea dormire al sereno, con le scarpe di corda e...

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