Saggi di critiche letterarie |
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Popular passages
Page 232 - In quel gran seggio, a che tu gli occhi tieni Per la corona che già v'è su posta, Prima che tu a queste nozze ceni, Sederà l'alma, che fia giù agosta, Dell'alto Arrigo, ch'a drizzare Italia Verrà in prima ch'ella sia disposta.
Page 435 - O Tosco che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto , Piacciati di restare in questo loco : La tua loquela ti fa manifesto Di quella nobil patria natio Alla qual forse fui troppo molesto. Subitamente questo suono uscio D* una dell' arche ; però m' accostai, Temendo, un poco più al duca mio.
Page 406 - Che per 1' effetto de' suo' ma' pensieri, " Fidandomi di lui, io fossi preso ' E poscia morto, dir non è mestieri. " Però quel che non puoi avere inteso , " Cioè come la morte mia fu cruda , '
Page 420 - Francesca empie di sè tutta la scena. Paolo è l'espressione muta di Francesca ; la corda che freme quello che la parola parla; il gesto che accompagna la voce; l'uno parla, l'altro piange; il pianto dell'uno è la parola dell'altro: sono due colombe portate dallo stesso volere, tal che al primo udirli non sai quale parli e quale taccia, ed in tanta simiglianza, ti par quasi che la stessa voce parta da tutti e due, e puoi dire con Dante: Queste parole da lor ci fur pòrte.
Page 432 - Deh, quando tu sarai tornato al mondo, E riposato della lunga via, Seguitò il terzo spirito al secondo, Ricorditi di me, che son la Pia: Siena .mi fe', disfecemi Maremma: Salsi colui che innanellata pria, Disposando m
Page 386 - ... pietà del nostro mal perverso. Di quel che udire e che parlar vi piace, noi udiremo e parleremo a voi, mentre che '1 vento, come fa, ci tace. Siede la terra dove nata fui su la marina dove '1 Po discende per aver pace co
Page 416 - ... l'aureola della donna è la sua fiacchezza; né moralista otterrà mai che la donna invasa e signoreggiata dalla passione, ove dalla lotta esca vincitrice, sia altro mai che un personaggio inestetico, virtuoso, rispettabile, ma inestetico. La poesia della donna è l'esser vinta, invano ripugnante contro quella ferrata necessità che Dante ha espressa con rara energia nella frase: «Amore... a null'amato amar perdona».
Page 420 - Francesca: e chi è Paolo? Non l'uomo, il maschile che faccia antitesi e costituisca un dualismo : Francesca empie di sè tutta la scena. Paolo è l'espressione muta di Francesca; la corda che freme quello che la parola parla; il gesto che accompagna la voce; l'uno parla, l'altro piange; il pianto dell'uno è la parola dell'altro : sono due colombe portate dallo stesso volere...
Page 427 - E cominciai: Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 73 - Qu'on accueille ta dernière heure Ainsi que tes premiers moments. " Que les fronts y soient sans nuage, Que rien n'y révèle un tombeau ; Quand on est pur comme à ton âge Le dernier jour est le plus beau.