Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli

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dalla tipografia di Francesco Sonzogno di Gio. Batt. stampatore-librajo, Corsia de' Servi n. 596, 1806 - Parthenopean Republic, 1799 - 303 pages
 

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Popular passages

Page 121 - Io forse non faccio che pascermi di dolci illusioni. Ma, se mai la repubblica si fosse fondata, da noi medesimi; se la costituzione, diretta dalle idee eterne della giustizia, si fosse fondata sui bisogni e sugli usi del popolo; se un'autorità, che il popolo credeva legittima e nazionale, invece di parlargli un astruso linguaggio che esso non intendeva, gli avesse procurato de...
Page 297 - È impossibile spinger più avanti, di quello che egli lo spinse, l'amore della patria e della virtù. La sua opera de' Pensieri politici è una delle più forti che si possano leggere. Egli ne preparava una seconda edizione, e l'avrebbe resa anche migliore, rendendola più moderata. La sua eloquenza popolare era sublime, straordinaria... Egli tuonava, fulminava: nulla poteva resistere alla forza delle sue parole... Sarebbe stato utile che si fossero raccolte M delle memorie sulla sua condotta nel...
Page 134 - Non vi è governo il quale non abbia un disordine che produce moltissimi malcontenti; ma non vi è governo il quale non offra a molti molti beni, e non abbia molti partigiani. Quando colui che dirige una rivoluzione...
Page 298 - Oh! se la tua ombra si aggira ancora intorno a coloro che ti furono cari, rimira 200 me, fin dalla più tenera nostra adolescenza tuo amico, che piango, non te (a te che servirebbe il pianto?), ma la patria per cui inutilmente tu sei morto. Federici Francesco. Era maresciallo in tempo del re: fu generale in tempo della repubblica. Il ministro di 205 guerra lo rese inutile, mentre avrebbe potuto esser utilissimo.
Page 127 - Ma le vedute de' patrioti, e quelle del popolo non erano le stesse: essi aveano diverse idee, diversi costumi e finanche due lingue diverse. Quella stessa ammirazione per gli stranieri, che avea ritardata la nostra coltura ne' tempi del re, quell'istessa formò nel principio della nostra repubblica il più grande ostacolo allo stabilimento della libertà.
Page 298 - Quasi cinque mesi dopo ho inteso raccontarmi il suo discorso dagli ufficiali che vi assistevano, con quella forte impressione che gli spiriti sublimi lascian perpetua in noi, e con quella specie di dispetto con cui gli spiriti vili risentono le irresistibili impressioni degli spiriti troppo sublimi... Oh! se la tua ombra si aggira ancora intorno a coloro che ti...
Page 296 - ... medicina formava la minor parte delle sue cognizioni, e le sue cognizioni formavano la minor parte del suo merito. Chi può lodare abbastanza la sua morale? Dotato di molti beni di fortuna, con un nome superiore all'invidia, amico della tranquillità e della pace, senza veruna ambizione, Cirillo...
Page 269 - Tutti gli suddetti individui potranno scegliere di imbarcarsi sopra i bastimenti parlamentari, che saranno loro presentati per condursi a Tolone, o di restare in Napoli, senza essere inquietati né essi, né le loro famiglie. VI. Le condizioni contenute nella presente capitolazione son comuni a tutte le persone dei due sessi rinchiuse nei forti.
Page 276 - In esse stabilivasi, come massima fondamentale, esser rei di morte tutti coloro i quali avean seguita la repubblica: bastava che taluno avesse portata la coccarda nazionale. Per avere una causa di vendetta, ammetteva che il re era partito; ma, per averne una ragione, asseriva che, ad onta della partenza, era rimasto sempre presente in Napoli. Il regno si dichiarava un regno di conquista, quando si trattava di distruggere tutt'i privilegi della città e del regno, i quali si chiamavano quasi in tutta...
Page 122 - ... beni reali, e liberato lo avesse da que' mali che soffriva; forse allora il popolo, non allarmato all'aspetto di novità contro delle quali avea inteso dir tanto male, vedendo difese le sue idee ed i suoi costumi, senza soffrire il disagio della guerra e delle dilapidazioni che seco porta la guerra; forse... chi sa?... noi non piangeremmo ora sui miseri avanzi di una patria desolata, e degna di una sorte migliore.

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