Volgarizzamento del trattato della coscienza

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G. Rossi, 1828 - Conscience - 191 pages
 

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Page 180 - ... ovvero chiarezza, nella quale in prima le vedemmo. Ed avvegnaché noi teniamo nella memoria alcuna di quelle cose , e vedianle come mediante uno velo, e come nel mezzo d'una nebbia; nondimeno noi non siamo sufficienti a comprendere , ovvero raccordarci del modo del vedere , né della qualità della visione : ed in maraviglioso modo raccordandoci non ce ne raccordiamo , e non raccordandoci , ce ne raccordiamo, quando veggendo non perfettamente veggiamo , e ragguardandolo non lo ragguardiamo, e...
Page 155 - Ma chi narrerebbe le qualitadi di tutte le mie affezioni ? E chi potrebbe esplicare e dire tutti li modi della mia variazione ? Quasi quante sono le varietadi delle cose, tante sono le varietadi delle mie affezioni . Come è bello esercizio all' anima considerare la dignità sua , a che esercizio è creata . CAPITOLO XLVIII.
Page 29 - E inalmentela ragione per escesso di mente sollevata in contemplazione delle cose sublimi e alte , e rapita nel secreto della divina contemplazione , e qui illuminata dal conoscimento della verità, e del vero lume , e infiammata dal desiderio della bontà divina, raccoglie insieme tutte le inlicite affezioni della volontà, ei vagabundi pensieri della memoria, e gli spargimenti del cuore, e le fluttuazioni , cioé tempestadi dell...
Page 25 - ... conoscimento e notizia delle cose divine. E quando diligentemente avrà atteso a se medesimo, e lungo tempo cercatosi, quando finalmente avrà trovato chente sia, resta che per divina revelazione conosca chent' egli debba essere, e chente edificio di mente debbi apparecchiare a Dio, e con quali servigi gli bisogni placarlo e riconciliarlo. Colui che in questo modo raccoglie insieme le vagazioni della mente e ficca e ferma tutti i movimenti del cuore in uno desiderio della etternità, al postutto...
Page 153 - Come è grande virtù, a stabilire la mente , ea, conservarla da oziosi pensieri. CAPITOLO XLVII. JN on posso degnamente pensare, né sufficientemente estimare quale sia quella tanto moltiplice volubilità de' miei pensieri, e tanto inquieta e infatigabile velocità, la quale mi fa discorrere per tanta multitudine di cose, e tanto varia...
Page 181 - Per la contemplazione della verità l' uomo é ammaestrato di vivere giustamente , e virtuosamente , e diventare perfetto , acciocché pervenga alla gloria . La grazia della contemplazione non solamente ammenda il cuore da ogni mondano amore ; ma ella il santifica, e infiamma l'animo all'amore delle cose celestiali . Colui , il quale per divina ispirazione e revelazione é promosso alla grazia della contemplazione , riceve alcuna arra di quella futura plenitudine, dove egli s'accosterà a sempiternale...
Page 149 - non fo nulla col corpo, discorro vagabondando col pensiero per diversi luoghi . E niuna ora , e niuno momento di tempo sto in posa: ma in uno momento, e in un batter d'occhio discorrendo per molti spazj di luoghi creo nuove criature , e poi le disfò colla medesima facilità, ovvero io le vario in questo modo, e in quello. Desidero d'avere quella cosa , e quell...
Page 185 - ... dilettarti. Adunque in queste cose sia sempre la tua ammirazione, e dilettazione, e non sarà di necessità che tu cerchi una cosa per un altra, né che tu discorri di quà e di là per vano vagabundamento di pensieri . Imperocché cognoscere Iddio si é plenitudine di scienza , e per la plenitudine di questa scienza si é plenitudine di gloria , e compimento di grazia , e perpetuità di vita. Ma alla plenitudine di questa scienza bisogna piuttosto l...
Page 151 - E questo non é vero, perocché tu non se* ora quivi. Adunque perché queste cose sono false, non volere oggimai pensare cotali cose; ma getta il pensiero tuo in Dio , il quale ti ha creato , e ricomperato, ed eletto, e chiamato al suo servizio, e giudicheratti , e salveratti.
Page 188 - ... latri, morda e uccida, vegnendo contra l'inimici, a niuno perdoni, niuno lasci intrare, ma gridi e desti gli abitatori dentro, a ciò che prendano l'arme. Da qualunque parte il vizio tenterà per nuocere, o di nascoso o in palese, costrìngalo da lunge, a ciò che la coscienza sia sicura. Sicura è quando non è accusata, o per negligenza del bene, o per presunzione del male. Monda e netta e buona coscienza è, quando non è giustamente accusata del peccato passato, e non si diletta ingiustamente...

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