Il buono nel vero: libri quattro, Volume 2

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Successori Le Monnier, 1873 - Ethics
 

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Page 112 - alcuno, alcun fruito indovinar non sa; e più tardi ancora, dice con funebre lamento A SÉ STESSO : dover disprezzare sé, la natura, il brutto poter che ascoso a comun danno impera, e l'infinita vanità del tutto
Page 13 - reddere, et ad hanc voluptatem ipsius naturae stimulis incitamur, teneamus eum cursum qui semper fuit optimi cuiusque, etc. (i, 2). Da'libri e dalle memorie de'viaggiatori sentiamo che li spronava, non solo la curiosità di vedere luoghi non mai visti,
Page 200 - amor proprio e l'amante ama sé stesso, dove l'amore dell'intelletto é veramente amore dell'amato, e spinge i nobili cuori all'eroismo, e vive talora non contraccambiato, senza speranze, anche tradito, perché il
Page 199 - ed é causa morale dell'unione; altrimenti, compagnia vera di due non può concepirsi senz' affetto reciproco, e sarebbe costringimento esterno, un coabitare, non un convivere, casa comune, non vita comune. Bisogna poi avvertire, che quest'affetto, se antecede (com'é naturale) il matrimonio, tende al connubio per essenza sua; unione che unica mette in armonia, secondo la natura umana, le leggi fisiologiche con le intellettuali e morali, e con
Page 199 - non é appetito solamente o principalmente di senso, come i Sensisti affermano. Quand' anche si generi dentro di noi dall'aspetto di bellezza corporea, ciò non richiede un affascinamento d'apparenze molto
Page 50 - relazione fra due termini, uno superiore di natura e l'altro inferiore, il superiore informa di sé stesso l'inferiore, proporzionatamente alla natura di questo; e di fatto la congiunzione di due termini consiste in ciò, che agli atti dell'uno sia oggetto l'altro, e che perciò si conformino tra loro l'atto e l'oggetto. Anzi, se la cosa superiore sia
Page 107 - giudizio, sì povera cosa per tutti gli altri? Costoro sciupano sé stessi, chiedendo alla loro natura l'impossibile. Se, invece d'osservare le inclinazioni de' figliuoli e procurare ch'essi vadano per la via loro, ci fingiamo nell'immaginazione a nostro talento la lor sorte avvenire, sforzandoci di stamparne l'ingegno sopra il nostro esemplare fantastico, anziché sul modello proprio,
Page 221 - universale, questa tendenza innata, che noi tutti abbiam provato da fanciulli, e che dura più di noi, e alla quale taluni, negato Iddio, dan soddisfazione con puerile osservanza di giorni e di segni fasti o nefasti e anche di amuleti {cosa incredibile a dirsi), questa universalità d'un fatto che certuni chiamano volgare, quasiché volgo sia
Page 304 - relative a questo dritto inalienabile, la legge vieta e punisce ogni offesa contro la vita o integrità del corpo e, quanto alla libertà, dichiara essere un delitto la schiavitù. E inoltre ci ha offese, che senza recar danno alla vita e alle membra del corpo, ma dolori lievi e fugaci, pur significando un'onta contro l'uomo,
Page 379 - chi le riceve, né dalla parte di chi le dà; slmilmente chi adula sé medesimo, é poi consapevole, voglia o no, del suo contraddire alla realtà, e però dello spregio ch' esso merita, pregiando sé oltre il giusto. E ne vogliamo noi la prova? Il superbo si vergogna d'esser superbo, e dell'accusa d'alterigia s'offende alteramente.

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