Il buono nel vero: libri quattro, Volume 2Successori Le Monnier, 1873 - Ethics |
Other editions - View all
Common terms and phrases
adunque affetti allora altresì altrui amore animo anzi atti attinenze autorità bisogna Buono nel Vero certi ch'è chè Cicerone cittadini comune consorzio politico contentezza corpo coscienza coscienza morale Cristianesimo d'ogni d'umanità deriva determinati dice diritti umani diritto dottrina doveri duello educazione esempio este esteriore esterna famiglia felicità figliuoli Giacomo Leopardi giudizio giuridico Gius giustizia Governo guerra indi intel intelletto interiore interna l'abito l'affetto l'altro l'amore l'animo l'arte l'attinenza l'autorità l'eloquenza l'onore l'ordine l'uomo legge positiva libertà matrimonio Medio Evo mente morale natu natura umana naturale nazioni necessità nenza obbligazioni onestà onore ordine Panteismo passioni patria pena perfezionamento popolo potenze potestà pregio privata proprietà proprio pubblica ragione rale razionale relazioni religiosa riconoscimento risguarda rispetto ritti sanzione scienza sè medesimo sentimento servigj servitù servitù della gleba sicchè sideriamo socevolezza società civile società politica società umana turale ufficj universale uomini uomo vediamo verità vizj volontà zione
Popular passages
Page 112 - alcuno, alcun fruito indovinar non sa; e più tardi ancora, dice con funebre lamento A SÉ STESSO : dover disprezzare sé, la natura, il brutto poter che ascoso a comun danno impera, e l'infinita vanità del tutto
Page 13 - reddere, et ad hanc voluptatem ipsius naturae stimulis incitamur, teneamus eum cursum qui semper fuit optimi cuiusque, etc. (i, 2). Da'libri e dalle memorie de'viaggiatori sentiamo che li spronava, non solo la curiosità di vedere luoghi non mai visti,
Page 200 - amor proprio e l'amante ama sé stesso, dove l'amore dell'intelletto é veramente amore dell'amato, e spinge i nobili cuori all'eroismo, e vive talora non contraccambiato, senza speranze, anche tradito, perché il
Page 199 - ed é causa morale dell'unione; altrimenti, compagnia vera di due non può concepirsi senz' affetto reciproco, e sarebbe costringimento esterno, un coabitare, non un convivere, casa comune, non vita comune. Bisogna poi avvertire, che quest'affetto, se antecede (com'é naturale) il matrimonio, tende al connubio per essenza sua; unione che unica mette in armonia, secondo la natura umana, le leggi fisiologiche con le intellettuali e morali, e con
Page 199 - non é appetito solamente o principalmente di senso, come i Sensisti affermano. Quand' anche si generi dentro di noi dall'aspetto di bellezza corporea, ciò non richiede un affascinamento d'apparenze molto
Page 50 - relazione fra due termini, uno superiore di natura e l'altro inferiore, il superiore informa di sé stesso l'inferiore, proporzionatamente alla natura di questo; e di fatto la congiunzione di due termini consiste in ciò, che agli atti dell'uno sia oggetto l'altro, e che perciò si conformino tra loro l'atto e l'oggetto. Anzi, se la cosa superiore sia
Page 107 - giudizio, sì povera cosa per tutti gli altri? Costoro sciupano sé stessi, chiedendo alla loro natura l'impossibile. Se, invece d'osservare le inclinazioni de' figliuoli e procurare ch'essi vadano per la via loro, ci fingiamo nell'immaginazione a nostro talento la lor sorte avvenire, sforzandoci di stamparne l'ingegno sopra il nostro esemplare fantastico, anziché sul modello proprio,
Page 221 - universale, questa tendenza innata, che noi tutti abbiam provato da fanciulli, e che dura più di noi, e alla quale taluni, negato Iddio, dan soddisfazione con puerile osservanza di giorni e di segni fasti o nefasti e anche di amuleti {cosa incredibile a dirsi), questa universalità d'un fatto che certuni chiamano volgare, quasiché volgo sia
Page 304 - relative a questo dritto inalienabile, la legge vieta e punisce ogni offesa contro la vita o integrità del corpo e, quanto alla libertà, dichiara essere un delitto la schiavitù. E inoltre ci ha offese, che senza recar danno alla vita e alle membra del corpo, ma dolori lievi e fugaci, pur significando un'onta contro l'uomo,
Page 379 - chi le riceve, né dalla parte di chi le dà; slmilmente chi adula sé medesimo, é poi consapevole, voglia o no, del suo contraddire alla realtà, e però dello spregio ch' esso merita, pregiando sé oltre il giusto. E ne vogliamo noi la prova? Il superbo si vergogna d'esser superbo, e dell'accusa d'alterigia s'offende alteramente.