I promessi sposi: di Alessandro Manzoni; storia milanese del secolo XVII. |
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Agnese allora andare andava andò avesse avete avrebbe bisogno braccia bravi buon capo cappuccini cardinale cardinale di Richelieu casa cercare certo ch'egli chè cielo codesto colla conte Attilio conte zio conto convento cuore decurioni detto dico dietro dinanzi dire disse Renzo domanda don Abbondio don Ferrante don Rodrigo donna donna Prassede erano faccia faceva fare fece Federigo Ferrer figliuoli frate fretta gente Gertrude giorno giovane Gonzalo Fernandez gran grida Griso guardò innanzi insieme intanto l'innominato lanzichenecchi lasciò lazzeretto levò Lucia mano mente mezzo Milano minchione momento monatti Monza Nibbio nuovo occhi padre Cristoforo padrone paese pane parlare parole passo pensare pensiero Perpetua peste picciola piglio poco porta poteva poveretta povero Promessi Sposi pure quei quivi ragione Renzo rispose s'era sapere sarebbe scappare sclamò sentimento siete signor curato stava stra tornò tosto tratto troppo trovò uomo v'era vedere veniva voglio volte voluto vuol
Popular passages
Page 5 - Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni ea golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli...
Page 500 - ... filari desolati ; qua e là, rimessiticci o getti di gelsi, di fichi, di peschi, di ciliegi, di susini ; ma anche questo...
Page 500 - ... una confusione di foglie, di fiori, di frutti, di cento colori, di cento forme, di cento grandezze: spighette, pannocchiette, ciocche, mazzetti, capolini bianchi, rossi, gialli, azzurri.
Page 334 - Chi siete voi, pover'uomo, che vi pensiate d'aver saputo da voi immaginare e fare cose più grandi nel male, che Dio non possa farvene volere e operare nel bene? Cosa può Dio far di voi ? E perdonarvi ? e farvi salvo ? e compire in voi l'opera della redenzione ? Non son cose magnifiche e degne di Lui?
Page 17 - Il battuto era almeno almeno un imprudente , l' ammazzato era sempre stato un uomo torbido. A chi , messosi a sostenere le sue ragioni contra un potente rimaneva col capo rotto , don Abbondio sapeva trovar sempre qualche torto ; cosa non difficile , perchè la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell
Page 30 - I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi. Renzo era un giovine pacifico e alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d'ogni insidia; ma, in que...
Page 388 - Era, se ci si lascia passare questo paragone, come lo stoppino umido e ammaccato d'una candela, che presentato alla fiamma d'una gran torcia, da principio fuma, schizza, scoppietta, non ne vuoi saper nulla; ma alla fine s'accende e, bene o male, brucia.
Page 420 - Ma così fatti siamo in generale noi uomini , che ci rivoltiamo indegnati e furiosi contra i mali mezzani , e ci prostriamo in silenzio sotto gli estremi ; sopportiamo, non rassegnati ma stupidi, il colmo di ciò che da principio avevamo chiamato insopportabile.
Page 381 - Don Abbondio stava a capo basso : il suo spirito si trovava tra quegli argomenti, come un pulcino negli artigli del falco, che lo tengono sollevato in una regione sconosciuta, in un'aria che non ha mai respirata. Vedendo che qualcosa bisognava rispondere, disse, con una certa sommissione forzata: « monsignore illustrissimo, avrò torto. Quando la vita non si deve contare, non so cosa mi dire. Ma quando s...
Page 6 - ... che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia.