Gerusalemme liberata, Volume 2R. Zotti, 1820 |
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Acarino Adrasto Africa albergo alfin allor alma Altamoro amor anco aprico Argante arme armi Armida Ascalona Asia aura avea Biserta Campo CANTO Capitan Cavalier Chè ciel Circasso Città Clorinda colpo crin desío destrier dicea dolce drizza Duce Ecco Egitto empie Eritreo Etiopi Eufrate fero ferro foco fugge furor gente GERUSALEMME LIBERATA gira Goffredo gran grida guarda Guelfo guerra guerrier guisa indi Indo Inferno Ismeno lassi lido lieto loco lunge LXVI medesmo mira mirto monte mortali morte mostri mura nemico Nilo occhj omai onor opre Orïente Pagan passa percosse periglio petto piaga pianto piè pio Buglion poscia preghi primiero pugna puote Quinci Quivi Raimondo regno Rinaldo saetta sangue scudo sdegno selva sembiante Signor sovra spada spirto squadre stuol suon Tancredi Tisaferno torre tosto troncar turba usbergo Vafrino varj vede veggio vendetta vinto volge volto XXXVI
Popular passages
Page 53 - Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona tu ancora, al corpo no, che nulla pavé, a l'alma si; deh! per lei prega, e dona battesmo a me ch'ogni mia colpa lave.
Page 54 - D'un bel pallore ha il bianco volto asperso, Come a gigli sarian miste viole : E gli occhi al cielo affisa; e in lei converso Sembra per la pietate il cielo e...
Page 62 - L'orna, e non toglie la notizia antica. E con dolce atto di pietà le meste Luci par che gli asciughi, e così dica : "Mira come son bella e come lieta, Fedel mio caro; e in me tuo duolo acqueta. 92 Tale i...
Page 143 - E fugge Antonio ; e lasciar può la speme Dell' imperio del mondo , ov' egli aspira. Non fugge no, non teme il fier, non teme; Ma segue lei che fugge, e seco il tira. Vedresti lui, simile ad uom che freme D' amore a un tempo e di vergogna e d' ira, Mirar alternamente or la crudele Pugna ch' è in dubbio , or le fuggenti vele.
Page 119 - Così piuma talor, che di gentile amorosa colomba il collo cinge, mai non si scorge a se stessa simile, ma in diversi colori al sol si tinge. Or d'accesi rubin sembra un monile...
Page 53 - Ma ecco ornai l'ora fatale è giunta che '1 viver di Clorinda al suo fin deve. Spinge egli il ferro nel bel sen di punta che vi s'immerge e '1 sangue avido beve; e la veste, che d'or vago trapunta le mammelle stringea tenera e leve, l'empie d'un caldo fiume. Ella già sente morirsi, e '1 pie le manca egro e languente.
Page 49 - Degne d'un chiaro sol, degne d'un pieno teatro, opre sarian sì memorande. Notte, che nel profondo oscuro seno chiudesti e...
Page 139 - Poi girò gli occhi, e pur allor s'infinse que' duo vedere e in sé tutta si strinse; 61 e 'l crin, ch'in cima al capo avea raccolto in un sol nodo, immantinente sciolse, che lunghissimo in giù cadendo e folto d'un aureo manto i molli avori involse. Oh che vago spettacolo è lor tolto! ma non men vago fu chi loro il tolse. Così da l'acque e da' capelli ascosa a lor si volse lieta e vergognosa.
Page 138 - Ecco il fonte del riso, ed ecco il rio Che mortali perigli in se contiene; Hor qui tener a fren nostro desio, Ed esser cauti molto a noi conviene...
Page 125 - Muoiono le città, muoiono i regni, copre i fasti e le pompe arena ed erba, e l'uom d'esser mortal par che si sdegni: oh nostra mente cupida e superba!