Il torracchione desolato: poema eroicomicoG. Baccini, 1887 - 699 pages |
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agra Alcidamante allor amanti amor Argeo armati Armilla avea barberinese Barberino Barberino di Mugello bella Bertesca braccio buon CANTO Casimiro caso castello cavalier cavallo ch'a ch'ei ch'ella ch'io ciel ciglia collo conte di Mangone Corsini d'amor d'oro dama destriero detto dice dolce donna donzella ebbe ecco Elisea Elisii prati entro famiglia fece ferir fieri figlia fior Firenze foco fusse garzone gente Gente allegra gentil gigante gire Giunton gran gridar guerra guerrieri Indi intanto Ippodamia Lambertaccio lasciato Lesbina lieto manda mano Marte monte morte mostra Mugello Nini nobil nuovo ognor omai onore passa petto piante piè Pittei poema eroicomico poeta Polinesta popolo preghi prese quei Quinci quivi Radicofani Repubblica fiorentina resta Riccione ricco Ronta Saladini sangue Scarperia scudi sella Sieve signor Sirmalia spada sposa terra Torracchione tosto trombe vago vede veder villa
Popular passages
Page 129 - altrettante, Stan divise in due parti, e .moto e norma Da due dadi gittati attendon pronte Ad occupar le case, e quinci e quindi Pugnar contrarie. Oh cara alla Fortuna Quella che corre innanzi all'altre, e seco Ha la compagna onde il nemico assalto Forte sostenga! Oh giocator felice Chi pria l'estrema casa occupa, e l'altro
Page 129 - La bipartita tavola prepara, Ov'ebano ed avorio intarsiati Regnan sul piano, e partono alternando In dodici magioni ambe le sponde. Quindici nere d'ebano girelle. E d'avorio
Page 25 - della pubblica esposizione dei prodotti naturali e industriali della Toscana, fatta in Firenze nel novembre 1850,
Page 129 - poi securo Dalla falange il suo rivai combatte, E in proprio ben rivolge i colpi ostili
Page 544 - io suoni questa trombetta: e stimolato dal semplice a farlo, gli compiacque : e sonata la tromba, la donna si rizzò, mostrando di risuscitare: onde il semplice con grande istanza chiese la tromba a Campriano, il quale dopo molte preghiere a gran prezzo
Page 4 - Ah via, chi ha tempo non aspetti tempo". II secondo pur anco: E qual più bella Occasi'on vi può recare il tempo? Eccovi la mia roba a gran dovizia
Page 641 - mosche, e ne aveva ammazzate sette, quando comparve quivi una bella Fata, e gli disse che se le donava quelle sette mosche, per cibare una sua passera, l'avrebbe fatto ricco. Gliele concesse egli più che volentieri; ond'ella innamorata di
Page 641 - del nome, rispose: Io mi chiamo Nanni, e per avere io solo in un giorno ammazzato sette, ho per soprannome Ammazzasette. Fu per questo, e per esser anche ben formato, con buon soldo, e con non minore stima accettato. Essendo poi fra pochi giorni in una scaramuccia morto il capo delle truppe Francesi, e volendone essi fare un altro, erano fra di loro
Page 62 - Chi s'arrisica di bere Ad un piccolo bicchiere Fa la zuppa nel paniere.