Parnaso italiano: Aminta, Alceo, Egle, Favole Teatrali del secolo XVIA. Zatta e figli, 1786 - Italian poetry |
Common terms and phrases
abbia bifolco abbiam di farla accesa Face d'amor ah O Bacco Alceo Alcip amiamo Aminta bramiamo altra cagion del noftro cagion tu n'hai cane damma cantiamo infieme canuto Fauno Determinato Canzone che contenga celefti ch'io chiaro il core Cinti d'edera verde configlio del canuto contenga i dolor corimbi Ti farem Dafne delicato vino dramma a dramma dramma Noi arde effer Egle Eurilla faggio farem sagrifizio oggi Fauno Determinato abbiam fincera e pura foffe fugge il cane fuggir la cagion infieme a l'ombra ire in Ispagna l'oltraggio lagrimevol canto mestieri che cantiamo moffe moftrarvi Mopso n'hai condotti infieme Napea nappo pien noftri affanni noſtri occhj Oimè pel configlio Pomona Poniamci infieme portiamo a quefte potere Goderfi principio al lagrimevol pur lo smisurato quai fian quefte ninfe queſte rugose corna saffi Sileno Siringa talor accesa Tibrina Timeta tofto venite fuori omai voler quindi ire
Popular passages
Page 10 - La biscia or lascia il suo veleno, e corre Cupida al suo amatore : Van le tigri in amore : Ama il leon superbo : e tu sol, fiera Più che tutte le fere, Albergo gli dineghi nel tuo petto.
Page 10 - ... tuo petto. Ma che dico leoni e tigri e serpi che pur han sentimento? amano ancora gli alberi. Veder puoi con quanto affetto e con quanti iterati abbracciamenti la vite s'avviticchia a 'l suo marito; l'abete ama l'abete, il pino il pino, l'orno per l'orno e per la salce il salce e l'un per l'altro faggio arde e sospira.
Page 25 - I' vidi Celesti dee, ninfe leggiadre e belle, Nuovi Lini ed Orfei, ed altre ancora Senza vel, senza nube, e quale e quanta A gl'immortali appar vergine aurora Sparger d'argento e d'or rugiade e raggi E fecondando illuminar d'intorno. Vidi Febo e le Muse, e fra le Muse Elpin...
Page 19 - Amore aguzza l'intelletto!), mi sovvenne d'un inganno gentile, co '1 qual io recar potessi a fine il mio talento 1) : che, fingendo ch'.un'ape avesse morso il mio labbro di sotto, incominciai a lamentarmi di cotal maniera, che quella medicina che la lingua non richiedeva, il volto richiedeva.
Page 20 - II mio labbro di sotto, incominciai A lamentarmi di cotal maniera, Che quella medicina che la lingua Non richiedeva il volto richiedeva. La semplicetta Silvia, Pietosa del mio male...
Page 52 - Alla pianta era avvolto: e 1 suo bel cinto Che del sen virginal fu pria custode, • Di quello stupro era ministro, ed ambe Le mani al duro tronco le stringea : E la pianta medesma avea prestati Legami...
Page 15 - Sarà corto l' indugio: in breve spazio S' adira, e in breve spazio anco si placa Femmina , cosa mobil per natura , Più che fraschetta al vento , e più che cima Di pieghevole spica. Ma ti prego , Fa, ch...
Page 35 - In somma, tu sei goffo insieme e tristo. Ora, per dirti il ver, non mi risolvo se Silvia è semplicetta, come pare a le parole, a gli atti.
Page 26 - O bella età de l'oro, non già perché di latte sen' corse il fiume e stillò mele il bosco non perché i frutti loro dier da l'aratro intatte le terre, e gli angui errar senz'ira o tosco; non perché nuvol fosco non spiegò allor suo velo, ma in primavera eterna, ch'ora s'accende e verna, rise di luce e di sereno il cielo...
Page 27 - S'ei piace, ei lice. Allor tra fiori e linfe Traean dolci carole Gli Amoretti senz'archi e senza faci; Sedean pastori e ninfe Meschiando a le parole Vezzi e susurri, ed ai susurri i baci Strettamente tenaci; La verginella ignude Scopria sue fresche rose...