Commedie scelte di Carlo Goldoni, Volume 3Società Tipografica De' Classici Italiani, 1821 - Italian drama |
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amico amore anch andare andate Andiamo avete bella benissimo Bravo Brigida buon campagna casa ch'io cielo cioccolata colla contento credo cuore detto dico dire dite divertimento domanda don Gasparo don Mauro don Paoluccio don Riminaldo donna Florida donna Lavinia Ecco Eccolo Eccomi Eust faccia fare fate figliuola giuocare GOLDONI l'ha l'ho lasciate Lass Livorno madama Marianna male mangiare mariage maritato Menichina Monsieur Bainer monsieur Guden Montenero nipote Olanda padrone parlare pazzo piacere poco posso prendere riverirla Rosina s'alza Sabina sapete sarà SCENA VII sento Serva servitore siete signor don Ciccio signor Ferdinando signor Filippo signor Fulgenzio signor Guglielmo signor Leonardo signor Tognino signora Costanza signora Giacinta signora Vittoria sposa stare vado vedere venga venire villeggiatura voglio volete vorrei vuol
Popular passages
Page 108 - No, non mi fido. Sa il cielo quando verrete; e se resto qui senza di voi, ho paura che quel tisico di nostro zio mi obblighi a restar in Livorno con lui; e se dovessi star qui in tempo che l'altre vanno in villeggiatura, mi ammalerei di rabbia e di disperazione. Leo. Dunque risolvetevi di venire.
Page 171 - che hanno detto ? Cec. Gli ho trovati padre e figlia tutti e due insieme. M' hanno detto di riverirla, che avranno piacere della di lei compagnia per viaggio ; ma che circa il posto nella carrozza., abbia la bontà di compatire :; che non la possono servire, perché sono impegnati a darlo al signor Guglielmo. Cec. Così
Page 107 - in due colori. Tutto consiste nel buon gusto di scegliere i colori buoni, che si uniscano bene, che risaltino e non facciano confusione. Leo Orsù, non so che dire. Mi spiacerebbe di vedervi scontenta) ma in ogni modo s'ha da partire/ Vit. Io non vengo assolutamente. Leo. Se non ci verrete voi, ci anderò io.
Page 176 - mi volete dire il perché. Vit, No, non vi voglio dir niente. Fer. Sentite. O sono un galantuomo, o sono una mala lingua. Se sono un galantuomo, confidatevi e non abbiate paura. Se fossi una mala lingua, sarebbe in arbitrio mio interpretare le vostre smanie, e trame quel ridicolo che più mi paresse. Vit. Volete
Page 159 - Volevate averlo voi sola ? Già. Perché ? Credete voi ch' io sia una fanciulla invidiosa ? Credo che lo sappiate, che io non invidio nessuno. Bado a me, mi faccio quel che mi pare , e lascio che gli altri facciano quel che vogliono. Ogni anno un abito nuovo, certo. E voglio esser servita subito, e servita bene, perché
Page 108 - con tutte le gale delle maritate. E in oggi non si distinguono le fanciulle dalle maritate ; e una fanciulla che non faccia quello che fanno l'altre, suol passare per zotica, per anticaglia; e mi maraviglio che voi abbiate di queste massime, e che mi vogliate avvilita e strapazzata a tal segno.
Page 186 - e che ci rendiamo ridicoli in faccia al mondo ? Lasciate correre per questa volta. Credetemi , e non mi offendete. Conoscerò da ciò, se mi amate : se vi preme il cuore, o la mano. La mano è pronta, se la volete; ma il cuore meritatelo, se desiderate di conseguirlo.
Page 146 - Caro amico, noi siamo amici da tanti anni. Sapete se vi ho sempre amato, se nelle occasioni vi ho dati dei segni di cordialità. Fil. Sì, me ne ricordo, e ve ne sarò grato fino che io viva. Quando ho avuto bisogno di denari, me ne avete sempre somministrati senz'alcuna difficoltà: ve
Page 109 - Sentimi. Va immediatamente dal sarto, da monsieur de la Rejouissance, e digli che finisca subito il mio vestito, che lo voglio prima ch' io •parta per la campagna; altrimenti me ne renderà conto, e non farà più il sarto in Livorno. Leo. Via, acchetatevi, e non vi fate scorgere in presenza del signor
Page 147 - è vero ; ma sono avvezzato così, e finalmente non ho che una sola figlia. Posso darle una buona dote, e mi resta da viver bene fino ch'io campo. Mi fa specie che voi diciate che vi è chi pregiudica al mio decoro-^ alla mia riputazione. Come potete; dirlo, signor Fulgenzio?