Favole volgarizzate per uno da Sienatipi di P. Fiaccadori, 1837 |
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acciocchè allegrezza altrui amico ammaestra Ammaestraci andando Aquila Autore avendo avvenne battaglia Bestia colle grandi Bifolco boce buona cagione Cagna Cane Capra Cavallo Cerbio chè Cicogna Cinghiale colle grandi orecchie colui contastare continova Corbo cuore danno Dice l'Autore diletto dispregio dolce dolcezza Donnola Donzello ebbono ESOPO essendo falsi favola fece fede figliuoli fusse Gesù Cristo gioventudine Giudeo gran grazia graziosa Iddio l'Aquila Ladrone limosine Lione Lupo magione male operazioni malizia malvagio mangiare maniera mente mercatante mo intendere mondo morire morte Mosca nacchia Nibbio niuna offendere Pagoni parlare pascere Pastore paura peccato Pecora penitenzia perciocchè persona piacere piccolini piccolo possiamo intendere ciascuno potenzia provveduta Ranocchia ricevere rispose s'intende sanza savj schernito Scimia sè medesimo seguitare selva Serpente servigio sicchè signore simiglianti parole Sparviere Spiritualmente possiamo intendere superbia Temporalmente Testuggine Topo della città trovare Uccelli udendo uomini Usignuola vanagloria vedendo ventura vile Villano Vipera voglio Volpe
Popular passages
Page 18 - E fatto questo , il leone prega ciascun di per sé che parta la preda; e ognuno si disdice di partire dicendo — Non si fa ad alcuno di noi in vostra presenza tanto onore d'essere partitori di tanta e sì fatta preda, ma solo alla vostra signoria; perciò che non potreste quello partire, che ciascuno di noi non sia assai contento.
Page 114 - DEL CERVO CHE si SPECCHIA NELLA FONTE. Andando il cervo a diletto per la selva, fu assalito da grande sete , e sì trovò una fonte con bell'acqua chiara. E .bevendo di quest'acqua, e specchiandosi in essa, prendeva gran diletto dell...
Page 18 - ... non potreste quello partire, che ciascuno di noi non sia assai contento. — E , vedendo il leone la loro volontà, prese a partire in questo modo, dicendo — Vedete, fratelli e compagni ; la prima parte dev...
Page 107 - Io intendo di tenere consiglio e parlamento di questo mese 4, e rassembrare 5 tutta la mia gente in Maremma nel piano di Boccheggiano ; e se l'aquila intende di vendicare sua ingiuria, ivi mi potrà trovare. E acciocché desse a questo piena fede, le mandò 11 guanto della battaglia 6.
Page 125 - Allevare. vernati di buona e pura fede, e che laviate loro il capo, e mutiate loro i panni, e...
Page 150 - ... a torto , ed iniquamente spesse volte sono dannati a morte sanza niuna cagione; ed in tal guisa morirono li miei fratelli l'altrieri 7. Ma la iniquità è vigore a male operazioni, e ciò ti rende amico col malvagio signore. Ed essi miei fratelli, sostenendo diversi tormenti, lavarono le loro budella nel proprio sangue, e furono sotterrati col loro proprio sangue nel sepolcro del suo avaro ventre. Sicché, temendo la sua presenzia, acciocché più mi scosti dalla morte, procuro < nascondermi...
Page 8 - Non poco ardire ti muove, né se' armato di piccola superbia, quando mi vieni a rompere lo mio beveraggio, ea guastare disordinatamente la bellezza di questo fiume — „ reputo non inutile sostituire alla forma espositiva la dialogica. Per tal modo meglio si vedrà come mi abbia citato, riassunto e confutato.
Page 27 - ... offendere alla tua viltà. E se ciò non fusse, io ti darei a vedere che noi non siamo fratelli, siccome tu mi dici, né abbiamo a dividere alcuna cosa insieme, e vorrebbetisi insegnare a fare migliore latino (4)- Ma solo la tua cattività e viltà il poco onore che s'acquisterebbe di te, uccidendoti, ti fa campare la vita. Ammaestraci I...
Page 68 - ... i religiosi i quali nel tempo della prosperità fanno grande onore all'ordine nelle predicazioni, sermoni e disputazioni e nelle altre cose e buone operazioni, le quali sono a grandezza3 ea buono stato dell'ordine; e per lo malvagio signore gl...
Page 130 - Perciò che il servo non ha sé né le sue cose, ma e' libero almeno ha se medesimo: e sopra tutti gli altri beni è la dolcie libertà e niuna è saporosa esca nella mia bocca la quale non è di libertà condita. Perché la libertà è cibo dell'animo e buona volontà, della quale chi è ricco non può essere più ricco.