La "Rettorica" italiana di Brunetto Latini |
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Popular passages
Page 57 - Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor di Federigo, e che le volsi, serrando e diserrando, sì soavi, che dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi. Fede portai al glorioso offizio, tanto ch'i' ne perde' li sonni e
Page 74 - Tesoro , e più altri libri in filosofia , e de' vizi e di virtù , e fu dittatore del nostro comune. Fu mondano uomo, ma di lui avemo fatta menzione, perocch' egli fu cominciatore e maestro in digrossare i Fiorentini , e farli scorti in bene parlare, e in sapere guidare e reggere la nostra repubblica secondo la politica.
Page 57 - E queste due proprietà sono nella rettorica; chè la rettorica è soavissima di tutte l'altre scienze, perocchè a ciò principalmente intende. Appare da mane, quando dinanzi al viso dell'uditore lo rettorico parla : appare da sera, cioè retro, quando la lettera, per la parte remota, si parla per lo rettorico.
Page 20 - Latino, per cagione della guerra la quale fue tra le parti di Firenze, fue isbandito della terra quando la sua parte guelfa, la quale si tenea col papa e colla Chiesa di Roma, fue cacciata e sbandita della terra 23.
Page 25 - E che lo titulo sia buono e perfetto assai chiaramente si dimostra per effetto d'opera, che sanza fallo recato è in volgare il libro di Tulio e messo avanti in grossa lettera, sí come di maggiore dignitade, e poi sonó recati in lettera sottile e' ditti di molti filosofi e lio 'ntendimento dello sponitore (p.
Page 25 - E una vera traduzione letterale, dove la fedeltà non riesce a danno della forma, anzi contribuisce a determinarla più nobile e netta. Nulla del testo è tralasciato e, se volessimo trovare un difetto, sarebbe in certi costrutti troppo latineggianti: non dà certamente un senso preciso il rendere (VI, 8) Nunc vero ea vis est in homine (Ermagora) con
Page 20 - E poi si n'andò in Francia per procurare le sue vicende, e là trovò uno suo amico della sua cittade e della sua parte, molto ricco d'avere, ben costumato e pieno de grande senno, che...
Page 22 - Teforetto) e, vagheggiando di riunire in un'enciclopedia tutto ciò che sapeva o di cui aveva già dato saggio, si decidesse per il « gran Tesoro » in francese. Il prologo della Rettorica ci informa anche di un amico potente e benefico, per amore del quale Brunetto compose il suo libro, e nasce spontaneo il desiderio di conoscerne il nome. Lo Zannoni dice...
Page 24 - molto buono parlatore naturalmente » e desideroso di conoscere le opere antiche sulla rettorica. Senonché tutto svanisce quando si cerchi la famosa frase nelle altre edizioni, e specialmente nei manoscritti. In tutti quelli che ho consultati si trova detto proprio l'opposto: « che non se' litterato né usi in strani paesi », le quali parole significan forse che l'amico non conosceva neppure qualche lingua straniera, per esempio il francese. Si tratta dunque di una persona che non ha mai lasciata...
Page 22 - Ti istoria Troiana. Per convalidare quest'affermazione il Mehus non adduce alcuna testimonianza; probabilmente tutto risale ad una sua erronea interpretazione del prologo già riferito, dove Brunetto dice che appellava suo porto l'amico, « si come in molte parti di questo libro pare apertamente ». E infatti tale denominazione ritorna almeno quattro volte: Fb « puote cosi intendere il porto dello 11.