Giornale veneto di scienze mediche

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1861
 

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Popular passages

Page 436 - Io ho raccolto due fatti di questo genere e la storia n' è la seguente. Osservazione I. Una giovane di 45 anni, febbricitante, tutta coperta, e specialmente la faccia, dell' eruzione morbillosa, sudante alzavasi dal letto tratta alle grida d'un suo minor fratello. L'esantema scomparve quasi all'istante, cessò la febbre, e quasi ogni altra molestia. Ma due giorni dopo cominciò ad esserle grave il capo e una quasi continua sonnolenza. Comparve un gonfiore e un bruciore alle palpebre, senza però...
Page 435 - ... occhio compagno. Alla storia di questi due fatti aggiungerei quella dei tre altri da me osservati, se non fosse quasi identica alla narrata. Da queste osservazioni e da quelle che potrei addurre, si conferma come nelle grandi epidemie non molti vadano immuni dall'azione del morbo ampiamente diffuso, e come alcuni visceri che vi hanno, per circostanze loro particolari, maggior predisposizione, mostrino evidentemente in essi l...
Page 418 - Non esca mai di mente che il naturale procedimento dell1 esantema alla cute dilegua per lo più od allevia ogni altra parvenza della malattia I soccorsi pertanto deggiono tendere a favorirlo, oa vincere le complicazioni che persistono anche finito il morbillo. Ogni regola patisce tal fiata eccezione; l'opera del medico dee farsi innanzi possente e sollecita, tutte le volte che gli sconcerti organici associali al morbillo minacciano gravemente l
Page 413 - L'adinamia succedeva alla febbre ; pareva che la rosolia si distendesse sulla mucosa interna membrana. La mortalità fu di W in 125 infermi. ll Laveran l'attribuisce alle influenze locali dell'ospedale, perchè il morbillo non dimostrò mai, nel suo principio, alcuno di quei gravi caratteri, onde sono contrassegnate le maligne epidemie. Fu il medesimo in questa di Venezia, nella quale non si notarono, come generali emergenze, le gravi emorragie, il sopore, o l' adinamia, o lo stato tifoideo, o le...
Page 783 - Ma affinchè non si raffreddi, si versa, al momento di far il bagno, dell' acqua bollente nel recipiente cilindrico che lo circonda, l' acqua mantiene caldo il liquido medicinale, ed a conservare il calore, fu circondato di legno il vaso di rame. Ved. nelle Tavole, recipiente dei liquidi, e generatore delpolverio. 1H. Quando si vuole fare il bagno nella cassa, bisogna prima gettare dell...
Page 740 - Ma l'esempio dell' Inghilterra, non per anco seguito dalle altre nazioni, la quale impose la vaccinazione nei tre o quattro primi mesi dopo la nascita, con minaccia di ammende ai genilori o tutori, dovrà essere imitato ? Non pare che l...
Page 414 - VII, pag. 40. rieri dell'eruzione erano generalmente gli sternuti, la lagrimazione, l' arrossamelo degli occhi, la lieve squinanzia, la corizza, la tosse, o secca, o accompagnata da sputo, talvolta semplice, talvolta elaboratissimo, la febbre o continua, o remittente o fino intermittente a modo di simulare la periodica quotidiana o terzana. L'eruzione compariva dopo -io 5 febbri, alcune volle con una copiosa diarrea, mostrandosi al solito prima sul viso, poi sul tronco e sui membri. Pochi furono...
Page 784 - Due minuti primo dell'entrala del bagnante nella cassa, bisogna porre in movimento la tromba, o mantioe, acciocché il serbalojo ed i condotti sieno riempiuti d' aria compressa, che dev'essere sempre cosi mantenuta sino alla fine del bagno, altrimenti il liquido medicamentoso uscente dalla capsula G si accumulerebbe nella lancia e nel tubo, e non essendo polverizzalo dall'aria compressa uscirebbe a getto, anziché in forma di nebbia. Quindi se l'uomo che muove la tromba vuole riposare, deve prima...
Page 422 - L' intero numero dei morti in febbrajo fu al di sotto di un anno 424 di 4 anni . 248 839 al di sotto di 4 anni, sei decimi all'incirca de' 563 estinti. La forza letale del morbillo in Venezia fu dunque di poco maggiore in febbrajo, che in gennajo, sia pe'casi nei quali la morte fu dai medici esplicitamente attribuita a quel morbo, sia per gli altri in cui esso ebbe gran parie a generare i fenomeni stati designati con altro nome di malattia. A rendere più evidente l'insolito numero dei bambini periti...
Page 409 - eguilamento di gravi malori credo dover attribuire al morbillo (di cui altri tre ragazzi nella stessa famiglia infermarono); imaginandomi che il contagio non abbia potuto essere espulso per la naturale sua via, cioè per la pelle, e abbia però in quella vece ammalato si gravemente i polmoni e poscia gl

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