Opere edite e inedite ..Guigoni, 1863 - 797 pages |
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alcuno Alessandro Vitelli alfin alli allora amici AMITI appresso Archivio Uguccioni Gherardi ARSACE ASFENE Assiri avendo avesse BACCIO VALORI BADOERO buona cardinale casa Cesare Cesarea ch'io chè ciel Cimbri città cittadini Clarice Clemente consiglio CONTARINI COSIMO credo crudele CYBO desiderio detto DOGE duca Alessandro fare fede figlio figliuoli Filippo Strozzi fiorentino Firenze Francesco Vettori Francia fratello fuorusciti fusse genti giorno Giulio GONDI governo GUICCIARDINI l'armi libero Lione LOREDANO Lorenzo Lorenzo Strozzi madre Maestà manco mandato MARIA medesimo Medici mente messer Filippo MITRANE Montemurlo morte Murlo NABUCCO nemici NICCOLINI onorando padre palagio papa patria PATRIZIO pensando perigli persona Piero Piero Soderini Piero Strozzi plebe PLEBEO Polibio popolo posso potere prigione quivi ragione reverendissimo Ridolfi Ruberto RUCELLAI Salviati sangue sarà SCENA scudi sdegno sicurtà SIFONTE signor Alessandro Spagna speranza tale TERESA tiranno Tragedie tremar trovare Valori Vedi veggo Venezia vinto vizj
Popular passages
Page 719 - che sempre il miglior geme : Ed è questo del seme. Per più dolor. del popol senza legge, Al qual, come si legge, MARIO aperse si '1 fianco , Che memoria dell'opra anco non langue ; Quando, assetato e stanco, Non più bevve del fiume acqua che sangue. PETRARCA. AI LETTORI. i. Dalla preziosa amicizia di GB Niccolini è stato conceduto alle nostre preghiere il dare alla luce questa nuova tragedia
Page 442 - fede l'uno all'altro, e pensato che gli uomini da bene voglin, prima che tutte le altre cose, il bene della Patria loro, e non ricuoprono i loro appetiti con dire di far quello che fanno per non poter far meglio. Nondimeno io ho speranza che un de' meglio informati del vero s
Page 375 - non solo ricupererebbe la sua antica libertà, ma la si goderebbe in eterno con tutte quelle grazie e felicità, che al popolo fiorentino erano state da Dio per la bocca di lui profetate e promesse E trovavano molti i quali per la semplicità le credevano, e molti che per astuzia facevano le viste di
Page 574 - Rivederla mai più, corro alla tomba Che m'addita il dolor: farà la morte Del mio nome un rimorso; avrà la terra Infausto esempio di tradito amore, E l'immagine mia sarà terrore. TERESA Misera me! che ascolto! io nella tomba Ti seguirò.... Ma delirai!... che dissi?.... MATILDE Ami: celarlo è vano.... TERESA Oh Dio, perdona
Page 379 - Se svelli un ramo, L'altro risorge dalla pianta augusta Che principi vi die. « II cardinale (Cybo) lasciatolo quivi solo a passeggiare, entrò nella Pratica, e servendosi per principio di quei duo versi di Virgilio del sesto libro dell'Eneida, cominciò, come gli era stato insegnato: Primo avulso non deficit alter
Page 546 - l'Italia, altri sorrise! Serve Filippo in trono, e parte alcuna Non ha di re; ma il Castiglian superbo, Questo eroe del servaggio, espugnar gode Ogni libera gente, e dar catene Allo stesso pensiero. Italia giace Dall' armi, e più da' suoi costumi oppressa; Nulla ritien degli avi, e tutto apprese
Page 546 - odio esultò, che non perdona, Quando l'eroe nel lacrimato avello Portò i fati d'Europa, e le speranze. La repubblica nostra allor Bedmaro Abolire sperò; ma in sua difesa Vegliò il senno dei Dieci, e fu delusa L'orrida trama. E noto a voi che questa Roma dell' Ocean, colle sue fiamme L'onde soggette
Page 382 - preziosi, che la valuta loro ascendeva a un prezzo, che non si sarebbe così agevolmente potuto stimare ; e tutte le migliori cose, come si vide allora e come s'intese poi, furono portate qual palesemente, qual di nascoso, in casa il sig. Alessandro Vitelli. » — Varchi, Storie, lib. XV. ATTO TERZO. SCENA I. Pag.
Page 604 - Entro i silenzj dell' età codarda; E vide Italia impallidir tiranni, E lo schiavo arrossir : ma poi che vinse II consiglio peggiore, a me fu dolce Errar sui monti dell' elvezia terra, Ed in mezzo ai suoi geli, e alla severa Maestà dell'indomita natura, Sentir la libertade, esule antica Dell'aer dolce
Page 556 - soggetti Argomenti dai vizj. Evvi un servaggio Senza ritorte e sangue; una prudente Tirannia che perdona ed avvilisce; Dal cor ti fura ogni viril pensiero II vile esempio di potenti inerti, Che corrompe ed opprime; e le sue turpi Voluttà senza gioia all'umil volgo Son fatica o rossore. Ahi! l'uom talora Destar puoi coi