JpodFrassinelli, 2006 - 513 pagine Ethan Jarlewski lavora al JPod, il microalveare di una grande multinazionale canadese, dove per un errore del computer tutti hanno il cognome che inizia per J. Rinchiuso nel suo cubicolo, sgranocchiando cibi di plastica e scambiando conversazioni surreali con i bizzarri colleghi/compagni di sventura, cerca svogliatamente di sviluppare nuovi videogame, ogni volta frustrato dai suoi capi. La sua è un'esistenza asfittica e piatta, si direbbe più virtuale che reale, non fosse che, appena riesce a evadere dal cubicolo, la vita - quella vera, ma elevata all'ennesima potenza di sgangheratezza - lo aggredisce prontamente sotto le fattezze della sua famiglia d'origine: un padre che arranca tra provini cinematografici da una battuta, una madre che si divide tra coltivazioni casalinghe di marijuana e improbabili amanti-bambini nonché un fratello che si è impantanato con un gruppo di immigrati cinesi clandestini parcheggiati provvisoriamente nell'appartamento di Ethan... Con una scrittura ironica, cinematografica e modernissima, l'ultimo libro di Douglas Coupland è un concentrato di ironia e humor spiazzante, una freccia avvelenata al cuore della società contemporanea, all'ossessione cibernetica e al consumismo globale. |