Il Decamerone, Volume 3 |
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Common terms and phrases
acciocchè adunque affai afpettare alcuna cofa allato alquanto amore andò Angiulieri appreffo avea aveffe avendo beffe bella bifogno Buffalmacco cafa Calandrino caſa chè ciafcuno cofa coftei coftui cominciò configlio conofco dicendo diffe Bruno difiderava doveffe drino effendo effer effi effo faceffe fante fapere fare favio fcolare fece fefta fempre fene tornò fentendo fenza ficome figliuola fignore fimilmente foffe foffero folo fopra forfe ftare ftato fteffo fua donna Gifippo giovane gran grandiffima guifa Iddio infieme lafcia landrino lieto Madonna Maeftro mandò medefimo meffer Torello Meffere mercatantia mife Mitridanes moftra moglie Mugnone Natan niuna noftra notte NOVELLA oltr onefta paffare penfando penfier perciocchè perfona piacere pofe poffa pofto poteffe preffo prefo preftamente quafi quefta cofa quefto queſto quivi ragione Reina rifpofe riſpoſe Salabaetto Saladino ſenza Sofronia tabarro Teffa Tito tofto udendo uomo vedere veggendo venire verfo vifo voftra voleffe
Popular passages
Page 317 - alto amore. E quello, che intorno a ciò più l'offendeva, era il conofcimento della fua infima condizione , il quale niuna fperanza appena le lafciava pigliare di lieto fine : ma non per tanto da amare il Re indietro fi voleva tirare , e per paura di maggior noja, a
Page 55 - le darò , e farò, e dirò ciò, che fia da dire, e da fare. Calandrino cosi fece. Ragunata adunque una buona brigata, tra di giovani fiorentini, che per la villa erano, e di lavoratori, la mattina vegnente dinanzi alla chiefa intorno
Page 93 - del tuo caldo, quanto fuoco io ebbi da te ad alleggiamento del mio freddo. Di tanto mi dolgo forte, che la 'nfermità del mio freddo col caldo del letame puzzolente fi convenne curare, ove quella del tuo caldo col freddo della odorifera acqua rofa fi curerà: e dove io per perdere i nervi, e la perfona fui, tu
Page 28 - ti ci reca, ogni gente ha già definato , quando tu torni a definare. Il che udendo Calandrino, e veggendo, che veduto era, pieno di cruccio, e di dolore, cominciò a dire. Oimè, malvagia femmina, o eri tu colti ? tu
Page 257 - gran dono : ma la voftra fortuna, che lafciato non m' ha, in ciò ha peccato, e non io : e che io dica vero, io il vi mofterrò manifeftamente. A cui mefler Ruggieri rifpofe. Signor mio, io non mi turbo di non aver dono ricevuto da voi, perciocché io noi
Page 27 - or con una parola, ed or con un' altra fu per lo Mugnone, infino alla porta a San Gallo il vennero lapidando. Quindi in terra gittate le pietre, che ricolte aveano, alquanto con le guardie de
Page 121 - fon nato per madre di quegli da Vallecchio. E come tu hai potuto vedere, io ho pure i più be' libri, e le più belle robe, che medico di Firenze. In fé' di Dio, io ho roba , che coftò , contata ogni cofa, delle lire
Page 187 - ti dilibererò : ma convienfi un poco fpendere. Diffe Calandrino. Oimè, Maeftro mio, sì per 1* amor di Dio. Io ho qui dugento lire , di che io voleva comperare un podere, fé tutti bifognano, tutti gli togliete, purché io non abbia a partorire , che io non fo, come io mi
Page 339 - altra moglie trovare, ma non altro amico, io voglio innanzi (non vo dir perder lei, che non la perderò, dandola a te , ma ad un' - altro me la trafmuterò di bene in meglio) trafmutarla, che perder te : e perciò, fé alcuna cofa
Page 55 - comperò una libbra di belle galle di gengiovo, e fecene far due di quelle del cane , le quali egli fece confettare in uno aloè patico frefco : pofcia fece dar loro le coverte del Zucchero, come avevan