Il campo del vasaioSu un terreno nei dintorni di Vigàta, buono solo per ricavarne creta per i vasai, viene trovato il cadavere di un uomo. Sfigurato, squartato, chiuso in un sacco affiorato dopo una forte pioggia. Non si sa chi sia lo sconosciuto, ma nel frattempo una donna del paese denunzia la scomparsa del marito, un colombiano di origini siciliane, imbarcato su navi di lungo corso che fanno la spola tra il Sud America e l'Italia. È a quel punto che il commissario Montalbano si ricorda del racconto del Vangelo - il tradimento di Giuda, il pentimento, i trenta denari scagliati a terra e poi utilizzati per comprare il "campo del vasaio" per dare sepoltura agli stranieri. Semplici coincidenze? Il corpo della vittima è stato smembrato in trenta pezzi, il terreno in cui è stato ritrovato è buono per i vasai, il colpo di pistola alla nuca nel codice d'onore sta a significare tradimento, senza contare che il morto era uno straniero. Ma le convergenze sembrano costruite con troppa arte e anche se il delitto ha tutte le caratteristiche di un omicidio di mafia, Montalbano sente odore di bruciato. I tradimenti nel romanzo non si contano: quello di Mimì, nei confronti di Beba ma anche dell'amico e "superiore" Salvo con cui sgomita per avere un ruolo da protagonista nelle indagini, quello di Dolores, la bellissima moglie del morto ammazzato, quello dello stesso commissario che è costretto a barcamenarsi tra segreti e bugie per giungere alla verità. |
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Page 96
«Dutturi, m'arraccumanno, non li facissi cchiù 'sti spirtizzi. Quanno si è picciotti è '
na cosa, ma doppo le cose cangiano». «Grazie, Cosimo» pinsò «grazie non
tanto per avermi salvato la vita quanto chiuttosto per non avirimi chiamato
vecchio».
«Dutturi, m'arraccumanno, non li facissi cchiù 'sti spirtizzi. Quanno si è picciotti è '
na cosa, ma doppo le cose cangiano». «Grazie, Cosimo» pinsò «grazie non
tanto per avermi salvato la vita quanto chiuttosto per non avirimi chiamato
vecchio».
Page 245
È nell'interesse di tutti che questa storia finisca al più presto». Lo guidò fino alla
machina, gli raprì lo sportello, glielo richiuì quanno Montalbano s'accomidò, s'
inchinò quanno la machina partì. Era tardo, ma non aviva la minima gana di
sonno.
È nell'interesse di tutti che questa storia finisca al più presto». Lo guidò fino alla
machina, gli raprì lo sportello, glielo richiuì quanno Montalbano s'accomidò, s'
inchinò quanno la machina partì. Era tardo, ma non aviva la minima gana di
sonno.
Page 268
jorni appresso, quanno oramà aviva la varba longa, non si cangiava la cammisa
con un orlo di grascio torno torno al colletto, e l'occhi gli erano addivintati accussì
russi che pariva un mostro di pillicula di fantascienza. Ma- cari Mimì non ...
jorni appresso, quanno oramà aviva la varba longa, non si cangiava la cammisa
con un orlo di grascio torno torno al colletto, e l'occhi gli erano addivintati accussì
russi che pariva un mostro di pillicula di fantascienza. Ma- cari Mimì non ...
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accussì Allura ammazzato Andrea Camilleri Anthony Trollope arrinisciva arrispunnì arrivò assà assittato avanti aviri aviva Balduccio Sinagra Beba Boccadasse c'era càmmara campo del vasaio capito casa catafero Catarella cchiù chiama commissario commissario Montalbano critaru darrè detto dice dimanna dintra Dolores domanda don Balduccio doppo dottor Augello essiri facci facenno fari Fazio fici Filippo Alfano fìmmina Friedrich Glauser Gioia Tauro Giorgio Scerbanenco Giovanni Alfano glielo Gullotta indove Ingrid jorno l'aviva l'ha l'occhi Leonardo Sciascia liggi littra Livia Macannuco macari machina mafia Manuel Puig Margaret Doody Mario Soldati marito matino Mimì minchia misi Montalbano Montelusa Musante nenti niscì nisciuno nzinga parlare parse passata Pecorini pigliò pinsò pirchì pirsona prioccupato qualichi quanno questore raprì s'assittò sacco sapere sapiri scinnì secunno signora Dolores Sinagra sintì Sissi spiò squasi stava stissa strammato supra susì sutta tanticchia telefonata telefono tornò trasì verandina Vigàta viniva vinni vossia vrazza vucca