Petrarca

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G. Barbèra, 1900 - 216 pages
 

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Popular passages

Page 146 - Quali per vetri trasparenti e tersi, O ver per acque nitide e tranquille, Non sì profonde che i fondi sien persi, Tornan de...
Page 123 - Gentil mia donna, io veggio Nel mover de' vostri occhi un dolce lume , Che mi mostra la via, che al ciel conduce. Quest' è la vista eh' a ben far m' induce , £ che mi scorge al glorioso fine.
Page 110 - Gli amori estravaganti e molteplici di Francesco Petrarca e l'Amore unico per madonna Laura de Sade, Milano, Hoepli, 1900.
Page 199 - l giorno 7 ch' al sol si scoloraro Per la pietà del suo Fattore i rai : Quand' i' fui preso , e non me ne guardai , Che i be...
Page 213 - Che copre l'uno e l'altro mio parente ? Per Dio, questo la mente Talor vi mova ; e con pietà guardate Le lagrime del popol doloroso Che sol da voi riposo Dopo Dio spera ; e pur che voi mostriate Segno alcun di pietate, Virtù contra furore Prenderà l'arme, e fia '1 combatter corto : Che l'antico valore Negl' Italici cor non è ancor morto.
Page 166 - ... nferme, gridan: O signor nostro, aita, aita; e la povera gente sbigottita ti scopre le sue piaghe a mille a mille...
Page 196 - Quando si procura un'agiatezza, un piccolo piacere, sia pur l' innocente soddisfazione di una comoda casetta o di un modesto giardinetto, un'ombra lugubre gli attraversa la mente ; è il pensiero della brevità e inanità delle cose umane. Quando si trova a deliziarsi dei più magnifici spettacoli della natura, gli sorge nell'animo una dolorosa tetraggine...
Page 94 - ¡Ilustre per le sue proprie virtü e lungamente celebrata nelle mié rime, apparve la prima volta agli occhi miei nel primo tempo della mia giovinezza nell'anno 1327 la mattina del 6 Aprile, nella Chiesa di Santa Clara in Avignone, e nella cittá stessa, nello stesso mese, nello stesso giorno, nella stessa ora, nía nell' anno 1348, fu quella luce a questa luce rápita, trovandomi io a Verona ignaro del mió destino.
Page 147 - Cosicché quando il Petrarca, con geniale penetrazione, fece trapelare ai contemporanei suoi questa parte sconosciuta, questa vita interiore, questa eterna humanitas della letteratura antica, e con prove, per quel tempo felicissime, ne fece in qualche modo rivivere le forme e lo spirito, una meraviglia sconfinata salutò la rivelazione e tutti anelarono dissetarsi alla poderosa corrente di cui egli aveva dischiuse le fonti e mostrati i miracoli. Per ciò egli è detto il padre dell'umanesimo. Ora...
Page 179 - L'antiche mura ch'ancor teme et ama / e trema '1 mondo, quando si rimembra / del tempo andato e 'ndietro si rivolve, / ei sassi dove fur chiuse le membra / di ta' che non saranno senza fama, / se l'universo pria non si dissolve, / e tutto quel ch'una mina involve, / per te spera saldar ogni suo vizio. / O grandi Scipioni, o fedel Bruto, / quanto v'aggrada, s'egli è ancor venuto / romor là giù del ben locato officio! / Come ere' che Fabritio / si faccia lieto, udendo la novella!

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